mercoledì 14 ottobre 2020

IMPULSI SOLLECITA AL PARCO REGIONALLE GROANE-BRUGHIERA E AGLI UFFICI DI REGIONE LOMBARDIA LA CORREZIONE DEI CONFINI MEDESI DEL PARCO

Dopo aver chiesto all'amministrazione medese, in data 2-5-019, quali azioni avesse intrapreso affinchè gli uffici preposti si attivassero per correggere la difformità dei confini medesi del Parco Regionale Groane-Brughiera, il 14-08-2019 abbiamo ottenuto una risposta con tanto di documentazione allegata.
In quella risposta, l'Area Infrastrutture e Gestione del Territorio, con una nota, precisava di aver informato e tenuto due incontri con l’Ente Parco e comprovava di aver scritto alla allora Direzione Generale di Regione Lombardia chiedendo l’attivazione della procedura di rettifica dei confini e che "la competenza di adottare la rettifica esula dalle competenze del Comune” .

 

Passato più di un anno e verificato che all'oggi, non risultano evidenze sulla correzione degli errori di perimetrazione che escludono formalmente alcune superfici dal Parco Regionale, abbiamo inoltrato un'ulteriore richiesta, questa volta all'Ente Parco Regionale della Brughiera, al suo Ufficio Tecnico (che sta  redigendo la variante al Piano Territoriale Coordinato) e alla Direzione Generale Agricoltura, Alimentazione e Sistemi Verdi - Unità Organizzativa Parchi, Aree Protette e Consorzi di Bonifica di Regione Lombardia.

Insisteremo affinchè la correzione dei confini sia effettuata.

Sotto il testo del documento inviato a mezzo PEC. 

 


 

sabato 10 ottobre 2020

SOTTOPASSO, SOVRAPPASSO E ...... CENTRO COMMERCIALE: QUANDO LA POLITICA MEDESE MOSTRA TUTTI I SUOI LIMITI



Con il Consiglio Comunale tenutosi tre mesi fa, il 25-6-2020, il Sindaco Luca Santambrogio e la sua maggioranza composta da Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia hanno, nei fatti, preso una decisione relativamente al superamento della linea FNM.
In quella sede, la maggioranza ha respinto contemporaneamente la mozione dei gruppi del PD e della Lista CAIMI Sindaco che avrebbe impegnato il Sindaco e la Giunta a convocare la Commissione Territorio e Ambiente con lo scopo di attivare un percorso di esame del sottopasso via Seveso-via Cadorna e l’interpellanza del Polo Civico che chiedeva di motivare le ragioni della scelta sulla base di due diverse opzioni, includendo il sovrappasso della linea FNM in zona stadio comunale di via Busnelli.
Nella stesso Consiglio, la maggioranza, ha approvato una variazione di bilancio per spese d'investimento di cui 2 Mln di euro sono destinati ad integrare le risorse che erano già previste a bilancio di previsione da Regione Lombardia (9 Mln di euro) per il sottopasso.
Dopo soli due mesi da quel momento, Regione Lombardia (la cui guida, guarda caso leghista, si distingue per inique disposizioni volte ad avvantaggiare sindaci esponenti di giunte dello stesso partito e di destra) ha rilanciato con la delibera di Giunta 3531 del 5 agosto 2020 e aggiunto al bilancio di previsione anche questi ultimi 2 milioni di euro inserendoli tra le risorse del Programma degli interventi per la ripresa economica (2020-2023). Il contributo regionale sarà però disponibile solo nel 2023.
Il passaggio a livello di via Piave/Cadorna dove dovrebbe essere realizzato il sottopasso
Questi due milioni di euro, ai sensi della stessa DGR 3531, con ogni probabilità rischiano però di non essere effettivamente assegnati essendo l'intervento già coperto da un finanziamento pubblico, quello del Comune di Meda.
Del sottopasso esiste uno studio di fattibilità e un progetto definitivo che è collegato alle opere viabilistiche complementari di Pedemontana e il cui costo realizzativo verrebbe così "anticipato" integralmente da Regione (e Comune di Meda) semprechè vengano realmente messi a disposizione i fondi stanziati a bilancio.
Forte di questa situazione, l'amministrazione medese non ha consentito momenti di analisi, approfondimento e valutazione condivisa su quale soluzione scegliere. Nel frattempo, anche il PD medese s'è dichiarato soddisfatto degli atti di Regione Lombardia che hanno chiarito le sue "perplessità di ordine economico" - non quindi sulla soluzione sottopasso da adottare, in perfetta continuità con le decisioni dell'allora giunta Caimi.

Il sottopasso ha parecchie criticità: necessita dello spostamento dell'alveo del Tarò/Certesa, è al limite della zona mappata nel PGT come area a rischio idrogeologico per esondazione del Tarò e può essere scenario di allagamento in caso di forti e violente precipitazioni creando disagio se non pericolo oggettivo per gli automobilisti. Intercetta inoltre il "Sevesello", antica roggia tombinata e un collettore fognario, ha un costo realizzativo elevato (11 milioni di euro) e l’importante area di cantiere isolerebbe un’intera zona per lungo tempo.
A suo favore c'è la fase avanzata di progettazione con uno studio di fattibilità, un progetto definitivo  mentre non c'è l'esecutivo di cui dovrebbe occuparsene TreNord.
Le risorse economiche di 9 + 2 milioni sono state messe a bilancio regionale e comunale seppur con l'incertezza di assegnazione della tranche dei 2 milioni, comunque pianificata nel 2023.

Anche il sovrappasso ha le sue criticità, la principale delle quali è relativa alle superfici dove dovrebbe essere allocato, nel corridoio libero posto tra la linea RFI Milano-Chiasso, l'area ex Medaspan e il vecchio, ma ancora utilizzato campo sportivo comunale Busnelli. Tali superfici sono vincolate nell'attuale PGT medese come fascia di salvaguardia per il progetto di quadruplicamento della linea ferroviaria Milano-Chiasso. Per realizzare il sovrappasso sarebbe necessario ottenere una deroga da RFI. Sull'ipotesi di sovrappasso non esiste alcun progetto nemmeno nella fase preliminare, nè tantomeno una valutazione economica di massima.
Per entrambe le soluzioni, andrebbe meglio configurata la viabilità a ovest della linea Trenord, ma anche e soprattutto ad est per l’ipotesi sovrappasso.
L'amministrazione comunale con i gruppi politici di maggioranza che la compongono (Lega Nord, Forza Italia, Fratelli d'Italia) s'è più volte pronunciata con decisione a favore della soluzione sottopasso, affermando che qualsivoglia criticità è tecnicamente risolvibile.
Sicuramente per il sottopasso l'avere uno studio di fattibilità, un progetto preliminare e l'appoggio di Regione Lombardia con lo stanziamento dei fondi a bilancio sono indubbi aspetti che favoriscono la posizione del sindaco Santambrogio, della sua Giunta e della sua maggioranza.
L'azione dei sostenitori del sovrappasso non è stata all'altezza di aprire un confronto vero e allargato. 
E' stata un'azione fatta di interrogazioni e mozioni in Consiglio Comunale da parte del consigliere di un gruppo di minoranza (Polo Civico per Meda) e da una campagna mediatica sui social e sulla stampa locale attuata da singoli che ha coinvolto individualmente anche alcune figure professionali operanti sul territorio al fine di presentare il sovrappasso quale soluzione migliore per Meda.
Certamente operazioni insufficienti a creare ripensamenti o a far crescere contraddizioni e dissensi all'interno della maggioranza e tra i sostenitori del sottopasso.
Chi preferisce il sovrappasso ha creato le condizioni per un'esposizione di alcune persone ma non ha modificato minimamente la volontà di scelta degli amministratori.
Serviva ben altro.
L'esperienza fatta da Sinistra e Ambiente nel coordinamento ambientalista INSIEME IN RETE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE ci porta ad affermare che serviva una pratica e un'azione collegiale e non di singoli individui, spesso più attenti all'apparire che ad ampliare le adesioni e le condivisioni.
Serviva coinvolgere altri gruppi ed associazioni del territorio con cui mettere in comune un obiettivo.
Serviva spendere tempo ed energie per convincere, mediare e condividere azioni ed argomentazioni come soggetti collettivi.
Serviva mostrare che sul territorio esistono significative parti della cittadinanza che volevano capire e discutere prima di prendere decisioni definitive e pertanto essere coinvolte in un processo di conoscenza delle soluzioni in campo, in tutti i loro aspetti.
Non va nascosto infine che realizzare un sottopasso o un sovrappasso darà rispondenza alla prescrizione regionale del "superamento" della ferrovia, dando facoltà di apertura del centro commerciale la cui costruzione è prevista nell'ambito di trasformazione AT1 (ex Medaspan).
Un progetto, con tanto di piano attuativo, che non ci ha mai convinto perchè la consideriamo foriera di nuovo traffico veicolare aggiuntivo e causa di potenziale rischio per i negozi di prossimità ancora presenti a Meda.
In questo "scontro" si sono dunque ancora una volta rivelate tutte le debolezze e le malattie croniche della politica medese, fatta da decisionismo escludente, chiusura al confronto e individualismi sterili. Pratiche negative che bloccano la conoscenza condivisa e diffusa e la consapevolezza che consente di fare una scelta, vagliandola nella sua completezza.

IMPULSI - SOSTENIBILITÀ e SOLIDARIETÀ + SINISTRA E AMBIENTE