lunedì 16 novembre 2020

LE MODIFICHE DEL PIANO ATTUATIVO SULL' AMBITO DI TRASFORMAZIONE EX MEDASPAN E LE NOSTRE PERPLESSITÀ

Il gruppo IMPULSI -SOSTENIBILITÀ e SOLIDARIETÀ ha collaborato con Sinistra e Ambiente nell'analizzare il nuovo Piano Attuativo sull'ambito di trasformazione AT1 ex-Medaspan.
Un "polo commerciale" in un'area ad alta criticità. L'ennesima banale soluzione proposta su di un'area dismessa, modificando il precedente Piano Attuativo del 2016, anch'esso con un insediamento commerciale previsto.

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La configurazione del nuovo Piano Attuativo sull'area ex-Medaspan - cliccare sopra per ingrandire

In data 13-10-020 s'è tenuto un incontro secretato della Commissione Territorio e Ambiente con argomento l'attuazione del piano sull'ambito di trasformazione AT1 (ex Medaspan) dove è prevista la realizzazione di un centro commerciale.
A distanza di un mese, il 9-11-020, è stata pubblicata sull'albo pretorio la delibera di Giunta di adozione del Piano Attuativo per quell'ambito di trasformazione con allegata documentazione. Come è nostra consuetudine, l'abbiamo analizzata per poi dare informazioni precise e dettagliate.
Dagli elaborati si comprende che alcune cose sono cambiate rispetto al progetto originale della Pabel approvato il 25-01-2016 dall'allora Giunta Caimi.
Innanzi tutto la proprietà è passata dalla Pabel spa, legata ad una catena di distribuzione trovatasi in difficoltà, alla società Officine Mak srl.
La Officine Mak srl, a dispetto del nome è una realtà che si occupa di attività immobiliari con finalità residenziale e commerciale. Questa società risulta incorporata nel gruppo Consonni Company.
Non sarà quindi evidentemente l'utilizzatore finale che si insedierà nell'area.
La nuova proprietà, subentra quindi come proponente del Piano Attuativo, variandolo.

L'AGGIORNAMENTO DEL PIANO ATTUATIVO

C'è una riduzione della capacità edificatoria in progetto che passa da mq. 25.455 di Superficie Lorda a Pavimento (SLP) a mq. 15.410 di SLP, con una suddivisione della componente commerciale.
Mentre il Piano attuativo del 2016 era costituito da un unico edificio con la parte destinata a Centro Commerciale avente una superficie di vendita pari a 9900 mq, l'attuale proposta di aggiornamento delle Officine Mek prevede tre medie strutture di vendita tra loro distinte e separate su tre edifici - piano terra con posteggi, primo piano e secondo piano (massima altezza di circa 15 mt) - più un quarto edificio con la struttura a piano terra.
Le tre strutture principali hanno un dimensionamento massimo di mq. 2.500 di Superficie di Vendita (SV) sia per settore merceologico alimentare sia per quello non alimentare.

E' previsto anche l'insediamento di funzioni complementari, compatibili ed accessorie quali attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, attività paracommerciali, di artigianato di servizi, terziarie, ludico-ricreative e per l’intrattenimento.

La tabella di confronto tra PA del 2016 e attuale PA
 
Scompare completamente dal progetto la struttura alberghiera, il centro del gusto e le attività complementari che l'amministrazione Pd di Caimi considerava caratterizzanti e che consentivano di edulcorare il "core businness" di un centro commerciale con grande struttura di vendita.

La suddivisione per lotti delle strutture

LA VIABILITÀ ACCESSORIA

Nel nuovo Piano Attuativo è compresa anche la viabilità di accesso con tre rotatorie, un sottopasso sulla rampa di accesso alla S.P 35 (superstrada), un ponte su Tarò e la bretella di aggiramento voluta dal 2017 dall'amministrazione comunale che dovrebbe essere realizzata dentro la fascia di rispetto ferroviaria e per la quale servirà, con ogni probabilità (ai sensi del DPR 753 del 11 luglio 1980 art. 58) autorizzazione da F.S.
E' previsto anche un tracciato ciclopedonale, seppur ridisegnato e ridimensionato rispetto al precedente Piano Attuativo.

La viabilità prevista

NECESSITÀ DI UNA VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE E PRESCRIZIONI REGIONALI GIUDICATE DAL PROPONENTE COME "SUPERATE"

Officine Mak srl cerca di presentare le tre strutture di vendita come distinte ed autonome con funzionalità e gestioni separate, per evitare l' applicazione della LR 5/2010, che prevede l’assoggettamento a procedura di verifica di VIA (di competenza comunale) per la “costruzione di centri commerciali con superficie di vendita fino a 1.500 mq nei comuni con popolazione inferiore a 10.000 abitanti o con superficie di vendita fino a 2.500 mq nei comuni con popolazione superiore a 10.000 abitanti”.
Tutto ciò anche se appare evidente il configurarsi di un complesso commerciale su cui sarebbe invece opportuno l'assoggettamento ad una Valutazione di Impatto Ambientale, visto e considerato il richiamo di traffico aggiuntivo e la sua ubicazione in una zona particolarmente critica di Meda nonchè per le ricadute sulla rete dei negozi di prossimità.
Il proponente oltretutto mantiene e si riserva altresì la facoltà all’allocazione di insediamenti di grande struttura di vendita espletando le procedure previste dall’art. 6 della LR 6/2010.
Riguardo invece alla prescrizione contenute nella DGRL n. X/4668 del 23.12.2015 con l’obbligo di sottoscrizione di un Accordo di Programma per la definizione degli interventi infrastrutturali correlati alla trasformazione dell’area “Ex Medaspan” e al vincolo prescrittivo di chiusura del passaggio a livello (di via Cadorna/Piave) e conseguente necessità di superamento della linea ferroviaria FNM per procedere all'apertura della grande struttura di vendita, il proponente li ritiene entrambi superati nonostante la Segreteria tecnica dell’Accordo di Programma non abbia ancora concluso i propri lavori.
L'interpretazione che dà è che l’aggiornamento del PA non contiene (contrariamente a quanto previsto nel PA del 2016)la previsione di allocazione in sito di una grande struttura di vendita, la cui attivazione era stata subordinata al vincolo prescrittivo della realizzazione di “opere sostitutive di chiusura dell’attuale passaggio a livello (...)”, da declinarsi anche in specifico Accordo di Programma.
Inoltre il proponente sostiene che la realizzazione delle nuove strutture di vendita e la loro apertura possono essere indipendenti da qualsivoglia opera di superamento della linea ferroviaria di FNM.
Al proposito, nella relazione tecnica, viene scritto che "il nuovo assetto dimensionale e distributivo contenuto nell’odierno aggiornamento del PA comporta una significativa riduzione dei flussi di traffico, rendendo, dunque, pienamente compatibile e sostenibile l’attivazione degli interventi in progetto anche in assenza della realizzazione del previsto sottopasso".

LA NOSTRA VALUTAZIONE, LE NOSTRE CONSIDERAZIONI

Rispetto a quanto più volte esplicitato e considerando la posizione presa quando - allora presenti in Consiglio Comunale come gruppo di Sinistra e Ambiente - bocciammo la variante parziale al PGT sull'area ex Medaspan dove la Pabel prevedeva l'insediamento di un centro commerciale con una superficie di grande vendita, annessi servizi e un albergo, le nostre perplessità permangono.
La nuova configurazione, anche se diminuisce la Superficie Lorda di Pavimento (SLP), mantiene la stessa natura e le stesse finalità progettuali.
L'immagine di ingresso nella città sarà comunque costituita da un anonimo centro commerciale, anzi, da un "complesso commerciale" configurato su altrettanto anonimi scatoloni di cemento, il primo dei quali, per la posizione e la funzione, supponiamo destinato alla ristorazione veloce. C'è anche una "piazza artificiale inserita tra questi cubi e annessi ampli e spalmati posteggi a servizio. Non certo un panorama edificante e un buon biglietto da visita per Meda.
Un progetto che di "qualitativo" ha dunque ben poco, che rimarca altre simili realizzazioni sparse per la Brianza. Oltretutto con una superficie a verde, un verde ricostruito e ben poco naturale, che risulta essere ridotta rispetto al precedente Piano Attuativo. Una struttura che recherà oltretutto danno alla rete dei negozi di prossimità della nostra città.
C'è poi l'aspetto viabilistico molto problematico nel comparto in cui questa struttura si trova inserita.
Il traffico aggiuntivo richiamato da questo polo commerciale ne aumenterà la criticità.
Anche la bretellina, chiesta ed ottenuta dall'amministrazione, mostra i suoi limiti, innestandosi su di una via dallo stretto calibro qual'è via Busnelli con un collo di bottiglia determinato delle dimensioni inadeguate del ponte con passaggio semaforizzato sotto le FS in direzione di Seveso. All'altro capo, in prossimità della rotatoria di via Cadorna, questa nuova arteria potrebbe interferire con il percorso ciclopedonale che conduce al quartire Polo (Meda sud).
Questo raccordo risulta poi insistere dentro l'area definita come fascia di rispetto della linea FS per cui saranno con ogni probabilità necessarie le debite autorizzazioni per la sua realizzazione.
Nel comparto, risulta ancora tutta da risolvere il "superamento" della linea FNM Milano-Asso che l'amministrazione intende attuare con la realizzazione del sottopasso in via Cadorna/Piave e con lo spostamento dell'alveo del Tarò.
Tempistiche incerte, che si protarranno negli anni e finanziamenti regionali per ora solo previsti.
Si rischia anche che la realizzazione di questa area commerciale si concretizzi indipendentemente dal superamento della linea ferroviaria e dalla chiusura del passaggio a livello.
Il proponente cerca infatti di dimostrare che ciò che si farà sull'area ex Medaspan avrà un'incidenza minima sul traffico corrispondente e che pertanto si potrà procedere con l'edificazione senza vincoli legati alle criticità viabilistiche esterne al perimetro dell'AT1.
E' un azzardo ma non è chiaro come l'amministrazione intenda muoversi per evitare questo azzardo.
Dai dati ricavati dal Piano Generale del Traffico Urbano (PGTU) e dalla realtà, questa zona del Comune di Meda risulta avere già volumi di traffico veicolare tra i più elevati, in entrambe le direzioni, tra quelli registrati nel nostro territorio, con una significativa presenza di veicoli pesanti.
Non è poi secondario che nè il progetto del sottopasso nè i suoi tempi di realizzazione sono nelle disponibilità dell'amministrazione, perchè totalmente demandati a Regine Lombardia e a FNM, come dimostrato nella risposta all'interrogazione del Polo Civico.
Questa situazione, unita alla solidità finanziaria, con un consistente avanzo di amministrazione accantonato negli anni precedenti (seppur in parte utilizzato per l'emergenza Covid19) non giustifica necessità immediata di incasso di oneri di urbanizzazione e suggerirebbe prudenza e attenta valutazione nelle decisioni da prendere. E' poco comprensibile la fretta mostrata nell'assecondare l'operazione dell'attuale proprietà dell'area ex Medaspan. Operazione che ripropone ancora una volta un modello di sviluppo non più sostenibile, opposto ad una sana pratica per la costruzione di comunità e in contrasto con la vocazione manifatturiera di Meda.
Si punta su un terziario commerciale che si sta sgretolando e che si fa concorrenza imponendo prezzi ingiusti ai produttori e riducendo i diritti e i salari dei lavoratori.
Stante il panorama, servirebbe indubbiamente un approfondimento che potrebbe esserci se  l'amministrazione comunale prescrivesse  una Valutazione di Impatto Ambientale  ai sensi dell'Allegato B, punto 7 lettera b6 della LR 5/2010 proprio in virtù delle tante incognite gravanti su questa realizzazione.

Sinistra e Ambiente di Meda + Impulsi Sostenibilità e Solidarietà 

Sulla stampa:





domenica 8 novembre 2020

REGIONE LOMBARDIA RISPONDE AL GRUPPO IMPULSI SULLA QUESTIONE DEI CONFINI DIFFORMI DEL PARCO A MEDA

Il 10 ottobre 2020, il gruppo Impulsi-Sostenibilità e Solidarietà scriveva all'ente parco regionale Groane-Brughiera e alla Direzione Generale Agricoltura, Alimentazione e Sistemi Verdi - Unità Organizzativa Parchi, Aree Protette e Consorzi di Bonifica di Regione Lombardia per chiedere se fosse o meno stata attivata una procedura di correzione dei confini medesi del parco regionale che risultano difformi rispetto a quelli del PLIS Brughiera ora accorpato al Parco Regionale Groane-Brughiera.
A distanza di circa un mese, è arrivata una prima risposta dalla struttura regionale che si occupa di parchi.Nella sostanza, la richiesta di accesso agli atti ci viene negata poichè alla struttura non risulta essere in esecuzione alcun iter di rettifica.
Nella risposta, l'ufficio regionale precisa che "in merito alla rettifica dei perimetri, il confine di un parco regionale può essere modificato con l'approvazione di un Piano Territoriale di Cooordinamento (PTC) o di una sua variante, oppure con l'avvio di un percorso legislativo su istanza dell'ente gestore del parco".

Proprio l'Ente Parco sta elaborando la VARIANTE al Piano Territoriale di Coordinamento per adeguare il PTC dopo l'accorpamento delle aree della brughiera.
Si spera dunque che nel predisporre il nuovo PTC si tenga conto anche di questa necessità più volte evidenziata sia a livello comunale sia alla Regione Lombardia sia all'ufficio tecnico del Parco Groane-Brughiera.
L'ufficio regionale ci ha messi altresì a conoscenza di una sua comunicazione all'Ente Parco Groane-Brughiera in cui viene chiesta una "oppurtuna verifica in merito ad eventuali imprecisioni o errori materiali nella definizione del nuovo confine del Parco ampliato, riportati nella planimetria" e una "cortese sollecitudine di rappresentare alla direzione gli esiti della verifica".
 
Con la variante al PTC, verificheremo se questa incongruenza verrà finalmente sanata. 
Sotto le risposte della Direzione Generale Agricoltura, Alimentazione, Sistemi Verdi Parchi, Aree Protette e Consorzi di Bonifica.




venerdì 6 novembre 2020

IN MONZA E BRIANZA C'É UN'EMERGENZA PERMESSI DI SOGGIORNO E SERVE FIRMARE UNA PETIZIONE

In Provincia di Monza e brianza, dopo un'apertura in pompa magna con la presenza anche di un Ministro, s'è presto andata delineando la situazione della Questura di Monza, dove gli uffici Immigrazione e Richiedenti Asilo sono sottorganico.
A farne le spese sono tutte le persone di origine straniera che devono ottenere o rinnovare il loro titolo di soggiorno.
Le tempistiche per ottenere il documento sono lunghissime e in media si attestano attorno ai 24 mesi.
Questo disservizio, questa attesa crea un'infinità di problemi perchè per molte persone questo documento è essenziale  per ottenere o mantenere un lavoro, per l'iscrizione al Servizio Sanitario, per gli spostamenti, per le pratiche anagrafiche etc.

Da diversi mesi la rete Brianza Accogliente e Solidale - cui aderiscono anche i gruppi medesi di Impulsi-Sostenibilità e Solidarietà e di Sinistra e Ambiente - è impegnata affinché si risolva questa intollerabile situazione.
Per questo è stata lanciata una petizione che verrà poi indirizzata al Ministero dell'Interno, al Ministero della Salute, alla Prefettura di Monza e Brianza, alla Provincia di Monza e della Brianza e ai Sindaci
dei Comuni della provincia.

Emergenza permessi di soggiorno, è necessario intervenire con urgenza

La rete delle cento associazioni riunite nel coordinamento di Brianza Accogliente e Solidale vuole segnalare le gravi difficoltà nell'ambito della gestione dei titoli di soggiorno nella provincia di Monza e della Brianza.
Le tempistiche della Questura di Monza riguardo i rinnovi e i rilasci dei titoli di soggiorno per lavoro, famiglia, carte di soggiorno hanno superato i 24 mesi di attesa, una situazione inedita per la nostra provincia, ma anomala rispetto a tutto il territorio nazionale.
Per una richiesta inviata oggi tramite posta, la Questura non è in grado di dare un appuntamento prima di settembre/ottobre 2022.
Immaginiamo per un attimo se questo tipo di ritardo fosse relativo, per esempio, al rilascio o al rinnovo delle carte di identità da parte degli uffici anagrafe dei Comuni, pensiamo al disagio che si ripercuoterebbe sulla vita quotidiana dei cittadini e delle comunità. Tutto si fermerebbe: certificazioni, assistenza sanitaria, viaggi, ecc.
Non si era mai arrivati prima a una attesa di tale portata. Tutto ciò ha pesanti conseguenze sulla vita dei cittadini migranti e delle loro famiglie, ma anche sui servizi sanitari territoriali e sulle relazioni interne a tutta la comunità, nel lavoro e nella vita sociale.

A titolo esemplificativo, segnaliamo alcune problematiche connesse alla situazione
  • Rinnovo della tessera sanitaria: con la ricevuta e il permesso scaduto la tessera sanitaria viene rinnovata provvisoriamente ogni 6 mesi, questo costringe le persone a recarsi più volte al rinnovo durante l'attesa del nuovo permesso.
  • Inserimento nuovi nati: i nuovi nati otterranno un documento di identità (permesso individuale) più di un anno e mezzo dopo la nascita, con evidenti problematiche rispetto alla scelta del pediatra, ai servizi per la prima infanzia e ai viaggi nel paese di origine.
  • Viaggi: il permesso scaduto e la ricevuta non consentono il transito in area Schengen, il problema è per tutti quei cittadini che vogliono tornare al paese di origine, ma non hanno vettori che effettuino il volo diretto dall'Italia e per tutti i lavoratori che si devono recare in altri paesi europei per esigenze connesse alla loro professione o, ancora, gli studenti che devono andare in gita scolastica all'estero.
  • Contratti di lavoro: molto spesso, i datori di lavoro non eseguono nuove assunzioni a fronte di permessi di soggiorno scaduti e in presenza di ricevute datate molto tempo prima: essi, infatti, non sono a conoscenza di come tali ritardi non siano da imputare ai lavoratori ma alla grave carenza di personale negli uffici preposti.
Alla scadenza del permesso di soggiorno, l’INPS sospende il pagamento di alcune tipologie di prestazioni (invalidità civili, indennità di accompagnamento, ecc.). Pertanto a fronte di un'attesa così lunga queste persone non riceveranno la prestazione se non alla consegna del nuovo titolo di soggiorno con un notevole aggravio delle condizioni di vita di questi soggetti fragili.
Il disagio si ripercuote in modo molto pesante sulla programmazione della vita quotidiana delle persone: lavoro, salute, viaggi, e si traduce anche in una discriminazione nei riguardi dei cittadini stranieri residenti nella nostra provincia costretti ad attendere anni per della documentazione che nelle provincie limitrofe viene rilasciata in pochi mesi.

Chiediamo, ancor più nell'ambito di una emergenza sanitaria, di intervenire immediatamente con risorse e personale per ridurre drasticamente le tempistiche di trattazione delle pratiche, dato che il ritardo nell'ottenimento del permesso lede il diritto di soggiorno, alla salute e al lavoro dei cittadini residenti nella nostra provincia.
 
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