mercoledì 13 aprile 2022

MEDA: UNA LISTA AMBIENTALISTA NELLA COALIZIONE DI C.S A SOSTEGNO DI MARCELLO PROSERPIO

Da sx: Giovanni Magni, Gianluigi Cambiaghi, Sophia Belloli, Marcello Proserpio (candidato Sindaco), Alberto Colombo

Dopo la comunicazione congiunta di Impulsi - Sostenibilità e Solidarietà e di Sinistra e Ambiente (vedi ELEZIONI AMMINISTRATIVE A MEDA: IMPULSI CON SINISTRA & AMBIENTE VORREBBERO ESSERCI CON UNA PROPRIA LISTA), a seguito di una serie di verifiche e confronti, è nata una aggregazione di persone disponibili a comporre una lista Ambientalista e di Sinistra per concorrere alla scadenza elettorale appoggiando il candidato Sindaco Marcello Proserpio in una coalizione di centrosinistra.

 

 
SULLE ELEZIONI AMMINISTRATIVE DI MEDA
 
Comunicato stampa congiunto 
Sinistra & Ambiente ed Impulsi-Sostenibilità e Solidarietà.

Possiamo finalmente affermare che, alle prossime elezioni amministrative, sarà presente anche una lista ecologista e di sinistra che sosterrà la candidatura di Marcello Proserpio alla carica di sindaco di Meda in una coalizione di centrosinistra.
Una lista composta da chi, da tempo, è attivo per la tutela dell’ambiente e del territorio e attento alle istanze sociali cui si sono aggiunte persone che condividono questi valori e queste sensibilità e vogliono fare un cammino condiviso. Rimane da assolvere il non facile adempimento della raccolta firme per la presentazione alla competizione elettorale.
Una lista nata dall’unione di Sinistra e Ambiente e di Impulsi-Sostenibilità e Solidarietà che richiamerà i due gruppi anche nel logo- composta di uomini e donne, quasi in egual numero, che non hanno mai smesso di collaborare e sostenere un progetto alternativo al governo della nostra città, di sollevare temi e di porre interrogativi su cui confrontarsi. Sono molte le aspettative e le speranze per un’autentica conversione ecologica e sarà compito nostro saperne tener conto e rappresentarle adeguatamente e responsabilmente. L’eventuale nostra assenza condurrebbe probabilmente all’astensione quella parte dell’elettorato che non potrebbe riconoscersi in altre proposte politiche pronte ad annettersi sfrontatamente ogni esigenza sociale o ambientalista, compreso il termine verde o green, più di moda. Un’astensione che, nelle proporzioni delle ultime tornate elettorali, preoccupa chi ha a cuore i processi democratici e che ci porta ad essere favorevoli a tutte quelle forme propositive e di partecipazione attiva dei cittadini alla cura e alla rigenerazione dei beni comuni.
La scadenza elettorale ci permette di accentuare la critica verso un modello di sviluppo che ha perso il senso del limite e ribadire con forza che la consapevolezza della scarsità e finitezza delle risorse dovrebbe obbligarci a ripensare i valori fondamentali della nostra società a misura delle sue possibilità. 
Abbiamo l’opportunità di aprirci e aggregare persone e gruppi che si oppongano a scelte politiche indifferenti agli allarmi per un territorio che si degrada, per città insostenibili per consumi ed inquinamento, non inclusive, se non ostili, ai suoi cittadini più fragili e disagiati, dove spesso prevale il risentimento e il pregiudizio. 
Al contrario per superare l’indifferenza e l’esclusione serve un impegno sempre più generoso nel favorire la cultura dell’accoglienza come fondamento della comunità, promuovendo così anche la pace in ogni ambito della nostra vita e tra i popoli.
Con Marcello Proserpio e le altre forze politiche con cui c’è stato un confronto, proporremo dunque ai medesi un programma condiviso per una politica basata sull’ascolto, sullo stimolo alla partecipazione attiva dei cittadini rispetto alle scelte di governo.
Per parte nostra ci siamo spesi attivamente riportando alla dimensione locale gli impegni per adeguate risposte amministrative sul sociale, sull’inclusione, sulla cultura, sulla tutela dell’ambiente e del territorio, sull’inquinamento atmosferico, sull’urbanistica e la viabilità, sulla mobilità sostenibile e sulle azioni che saranno necessarie per una vera transizione ecologica.

Indipendentemente da come vada questa tornata amministrativa, continueremo comunque, con una visione sovra comunale, ad essere una voce attiva, critica e propositiva nell’ambito medese e brianzolo.

Meda 13-04-022

venerdì 25 febbraio 2022

ELEZIONI AMMINISTRATIVE A MEDA: IMPULSI CON SINISTRA & AMBIENTE VORREBBERO ESSERCI CON UNA PROPRIA LISTA


Si terranno questo 2022 le elezioni per rinnovare il Consiglio Comunale e la carica di Sindaco di Meda.

Siamo pertanto impegnati in un confronto per verificare la possibilità di presentarci, valutando attentamente se esistono le condizioni per una coalizione progressista con altre forze politiche alcune delle quali presenti all'opposizione nell'attuale Consiglio Comunale.
In questa prima fase, si sono tenuti alcuni incontri dove come Sinistra e Ambiente ed Impulsi - Sostenibilità e  Solidarietà abbiamo illustrato la nostra posizione comune e le nostre intenzioni.

Dalla discussione sviluppatasi in particolare con il PD e la lista civica Medaperta vi sono i presupposti, tutti da verificare con la stesura dei punti programmatici, per una proposta politica che ponga attenzione ai temi della sostenibilità ambientale e dell’inclusione sociale e coinvolga i cittadini per la costruzione del programma di governo della loro città. Ne è nato un Manifesto come carta dei principi, primo passo per un impegno per progettare una città diversa, che si prenda cura dei beni comuni e meglio attrezzata per aiutare e sostenere i suoi cittadini

Il 26 febbraio 2022, con una conferenza stampa, Marcello Proserpio viene presentato ufficialmente come candidato sindaco della coalizione di centrosinistra.
Eppure a questo appuntamento non possiamo essere presenti e le motivazioni sono spiegate nel dettaglio nel comunicato che segue.
Le prossime settimane saranno importanti, soprattutto per noi di Sinistra & Ambiente e d’Impulsi – Sostenibilità e Solidarietà.

Ci rivolgiamo a quanti ritengano la presenza di un gruppo ambientalista e di sinistra qualificante e determinante per raggiungere gli obiettivi che la coalizione si prefigge: abbiamo bisogno di voi e del vostro aiuto, fatevi avanti, contattateci:
 
 

Sulle elezioni amministrative di Meda

Comunicato stampa congiunto
Sinistra & Ambiente ed Impulsi-Sostenibilità e Solidarietà.

Sabato 26 febbraio 2022, verrà presentata la candidatura alla carica di sindaco di Meda di Marcello Proserpio e il Manifesto della coalizione di centrosinistra che lo sostiene.
I tempi, per noi di Sinistra & Ambiente ed Impulsi -Sostenibilità e Solidarietà – sono risultati troppo stringenti affinché potessimo essere presenti in qualità di appartenenti alla coalizione e di sottoscrittori del manifesto di intenti.
In questi mesi, dopo essere stati invitati, abbiamo preso parte ad alcuni incontri per comprendere se ci fossero le condizioni per una nostra partecipazione in un’alleanza che si stava profilando quale opzione al fronte unito del centrodestra a trazione leghista.
Nelle riunioni s’è delineata la volontà di definire una carta di valori per instaurare un patto collaborativo su basi paritarie identificando poi i temi di intervento politico.
Gli argomenti oggetto del confronto hanno riguardato: il sociale con particolare attenzione alle fasce più deboli e colpite dalla crisi economica, la tutela dell’ambiente e del territorio, le infrastrutture, l’urbanistica, la viabilità, la mobilità sostenibile, le politiche locali per avviare la transizione ecologica, la partecipazione e l’inclusione. Oltre a ciò la valorizzazione dei beni comuni mediante la co-progettazione e la partecipazione democratica come possibilità di proposta politica diffusa.
Molti di questi punti sono ripresi anche nel Manifesto, alla cui stesura abbiamo comunque contribuito e che dovranno trovare sintesi ed essere dettagliati nel programma elettorale.
Certamente, nel frattempo, alcune nostre istanze sono state considerate e condivise, con pronunciamenti riguardanti le criticità dell’autostrada Pedemontana e la richiesta di ampliamento del Parco Naturale Regionale Bosco delle Querce di Seveso e Meda. Sono temi a noi cari da tempo su cui stiamo spendendo molto del nostro impegno e sebbene noi si continui ad essere contrari al completamento dell’infrastruttura (prova ne è il reclamo inoltrato alla Banca Europea per gli Investimenti – BEI per un finanziamento giudicato improprio da noi e dai gruppi ambientalisti), riteniamo opportuno esaminarne sia le criticità che le possibile azioni per intervenire su di esse.
E’ indubbio che, per chi di noi ha vissuto l’esperienza sofferta dell’amministrazione Caimi nel 2012 con forti divergenze sulle scelte e sui provvedimenti allora attuati, si tratta di una scelta difficile, che deve giocoforza trovare volontà, contenuti e elementi di differenza, discontinuità e novità rispetto al passato,
Da subito si è quindi posta la necessità che una presenza nella coalizione di Sinistra e Ambiente ed Impulsi–Sostenibilità e Solidarietà possa essere effettiva solo con una lista propria che sia identificativa delle istanze ambientaliste e sociali che da tempo portiamo avanti e su cui avviare il confronto riguardante il programma del candidato sindaco e della coalizione.
Costruire una propria lista necessita immancabilmente più tempo per verificare disponibilità e volontà di candidature. Altre soluzioni non sono da noi giudicate percorribili e la concretizzazione o meno di questa nostra difficile scelta determinerà se saremo o meno presenti nella coalizione come soggetto politico.
L’impegno che contiamo comunque di assumerci, è di una cooperazione leale e condivisa per l’amministrazione del bene pubblico.
La figura di Marcello Proserpio può certamente essere di garanzia per riconoscersi in un progetto comune.
Siamo certi che Marcello, che con competenza e impegno aveva svolto il ruolo di assessore al welfare ed istruzione, con capacità di ascolto e di relazione con i cittadini, saprà operare degnamente nel ruolo di candidato alla carica di sindaco di Meda.

Meda 25 febbraio 2022

Sinistra e Ambiente + Impulsi Sostenibilità e Solidarietà

sabato 12 febbraio 2022

“IL BAMBINO CHE CONOBBE IL TERZO REICH”, IL ROMANZO SCRITTO DA UN GIOVANE MEDESE

Questo post è un poco differente dai soliti ove trattiamo e informiamo di argomenti inerenti l'ambiente, il territorio e le vicende amministrative.
Questa volta ospitiamo la recensione, curata da Anna Caioli, di un libro: "Il bambino che conobbe il Terzo Reich" scritto da Vittorio Riccardo Belloli, un giovane medese.
 
RECENSIONE: “IL BAMBINO CHE CONOBBE IL TERZO REICH” 
 
 
L’autore del libro, Riccardo Vittorio Belloli, è un giovane di 24 anni, è di Meda e qui ha frequentato le scuole dell’obbligo. Ora è iscritto alla facoltà di Storia dell’Università degli Studi di Milano.
Riccardo ha scoperto la sua vena narrativa alle “medie”, che ha frequentato all’Anna Frank, quando la sua professoressa di Lettere lo incoraggiò ad avere fiducia in sé stesso, sebbene non si sentisse apprezzato da altri insegnanti.
Sono stata io la sua “prof.” di Lettere nel triennio e non nego di essere orgogliosa che questo “mio” ragazzo abbia raggiunto risultati tanto soddisfacenti. Come dicevo, infatti, la timidezza e la riservatezza dell’adolescenza non lo aiutavano nel rapporto sia con i compagni sia con gli insegnanti. Quel che ai tempi non era in grado di esprimere a voce, io però lo leggevo nei suoi temi. Certo, erano forse difficili da decodificare, visto che aveva una grafia pessima, ma le idee, i propositi, quelli c’erano. Il metodo che mi sono data nell’approccio con i giovani è basato sull’empatia e la disponibilità all’ascolto (che forse mi sono mancati nei miei lunghi anni di “scuola”) e il feed-back è sicuramente positivo, dunque per me Riccardo è stato una conferma che l’insegnamento e l’apprendimento si fondano sulla bontà dei rapporti che vengono instaurati nella classe e che stimolano i ragazzi nel loro percorso conoscitivo.
Riccardo Belloli durante una lezione di rugby, sport che pratica da tempo
Riccardo è molto sensibile ai temi della giustizia, del dialogo, del confronto, del rispetto delle diversità e ciò lo deve al fatto di aver ricevuto un’educazione ispirata a questi valori. Queste sono le basi da cui è partito, unitamente all’acquisizione di una maggior fiducia nelle proprie capacità, per scrivere una storia semplice, ma ricca di riflessioni, che permette spunti e collegamenti con l’attualità a partire dalla Shoah.
“Il bambino che conobbe il terzo Reich” è il racconto della vicenda di Otto, figlio di una S.S. nazista, che con la famiglia si deve spostare da Berlino, la sua città natale, per seguire il padre a Buchen una località della Turingia.
Nel corso della lettura scopriamo, presi per mano, l’importanza degli incontri di Otto durante le sue “fughe” sui sentieri vicino a casa e che lo portano in un ricco frutteto dove lavorano due individui “[…] sulla quarantina, tutti e due rasati e senza barba, molto molto magri. Indossavano questa specie di pigiama a righe bianche e blu, e ai piedi avevano degli zoccoli di legno che sembravano tutto tranne che comodi.”
In questo libro gli incontri con le persone sono il tema centrale, il resto fa da corollario, lo stesso Otto non è più il protagonista di una storia, poiché proprio dagli incontri emerge che la sofferenza dei deportati nei Lager nazisti diventa “pietà” nei confronti di Otto, infatti lo proteggono, nascondendogli la verità su suo padre, organizzatore dello sterminio.
È interessante questo “romanzo breve” che consente diversi piani di lettura, dunque fruibile da un pubblico differenziato.
Per i più giovani vale il racconto storico, narrato in modo molto scorrevole. Per i più grandi è un’occasione di riflessione profonda anche sul ruolo dell’educazione nello sviluppo delle personalità.
Le riflessioni conclusive dell’autore sono invece il suo “manifesto” ideologico che possiamo condividere oppure no, ma che non interferiscono nella lettura anzi, ci fanno capire le motivazioni di fondo per cui Riccardo ha scelto il tema dell’ingiustizia di ogni persecuzione contro le diversità.

Anna Caioli 


sabato 4 dicembre 2021

INIZIATIVA DEI GRUPPI AMBIENTALISTI SULLA PEDEMONTANA IL 9-12-021 AD ARCORE

Un'iniziativa curata da un gruppo di soggetti ambientalisti della provincia di MB, già sottoscrittori della lettera a Cingolani e alla BEI e promotori dei presidi del 23-maggio 2021 di #FermiamoPedemontana.
Un'occasione per un confronto diretto sulla Pedemontana con chi opera nelle Istituzioni .

Dopo decenni sembra si avvicini sempre di più la concretizzazione del completamento dell’Autostrada Pedemontana Lombarda, mentre la tratta D, stralciata dall’iter, rimane in attesa di decisioni.
Non per questo le nette opposizioni o le forti e diffuse perplessità sono venute meno. Non è comunque il momento della rassegnazione.
Le associazioni, i gruppi e le liste civiche che si sono mobilitate contro l'infrastruttura confermano la loro contrarietà e il loro impegno prioritario per la tutela dell’ambiente e del territorio che verrebbero pesantemente compromessi dal passaggio dell’autostrada.
La parte del mondo politico, che nel corso degli anni ha assunto posizioni sempre più critiche e si pone almeno l'obiettivo di contenere la devastazione ambientale che Pedemontana produrrà, deve rendere esplicite le proposte di riduzione del danno e l’operato per concretizzarle. Le Amministrazioni e gli Enti istituzionali che rappresentano il territorio devono fronteggiare propensioni differenti e talora opposte dei propri cittadini, correndo il rischio di non riuscire a definire con chiarezza l’azione da esercitare. Sono in campo visioni differenti dello sviluppo, della tutela ambientale, della mobilità e del trasporto in Brianza. Portarle a sintesi è complicato, anche per i contrastanti interessi politici ed economici in gioco.
Le associazioni, i gruppi e le liste che hanno promosso la manifestazione con una serie di presidi dello scorso 23 maggio propongono ora un confronto pubblico con istituzioni e cittadini.
Non deve essere, non può essere una carrellata di posizioni, pur rispettabili pro o contro, oppure l'esposizione di idee e intenti per contenere l'impatto dell'autostrada e per ottenere “ricompense” per un danno al territorio che risulterà comunque irrimediabile.

Ora è il momento:

*** Per chi vuole e cerca di fermare Pedemontana, di utilizzare tutti gli strumenti politici e giudiziari disponibili e percorribili, di proseguire con le segnalazioni anche presso i ministeri competenti e gli organismi economici nazionali ed europei che partecipano al finanziamento dell'autostrada informando sulle incongruità del progetto e smantellando la falsa narrazione che lo descrive come “green”.

*** Per chi vuol ridurne il danno, di indicare le modalità che intende proporre, perché non sono sufficienti idee attraenti, ma è necessario considerare i vincoli progettuali e economici definiti dal percorso finora compiuto e le possibilità di introdurre modifiche anche e soprattutto a mezzo di un “pressing” politico nei confronti di coloro che ribadiscono l’impossibilità di modificare un progetto che passerà prossimamente alla fase esecutiva.
Va anche definita una serie di richieste migliorative che riguardano entrambe le tratte B2 e C e sarebbe necessario costruire un deciso rafforzamento delle compensazioni ambientali e delle mitigazioni che aggiungano opere, risorse e criteri nuovi di scelta e di gestione delle stesse.

*** Per chi Pedemontana vuol farla, di essere cosciente e consapevole che il bilancio per il territorio causato quest'opera sarà devastante per l'ambiente, molto incerto sul piano della redditività, dalla dubbia efficacia nella risoluzione dei problemi del traffico locale e che divorerà una quantità enorme di risorse destinabili altrimenti a costruire un futuro diverso per la mobilità e i trasporti in Brianza.

Incontriamoci ad Arcore in Villa Borromeo 
per l’evento
Pedemontana: l’ora della Verità
Giovedì 9 Dicembre ore 21

Intervengono:
Gruppi ambientalisti delle tratte B2 e C e Legambiente Lombardia, Sindaci di Arcore, Vimercate e altri Comuni, Consiglieri Regionali e Parlamentari, A.Lanzani docente Politecnico Milano, M.Speziali Direttore MBNews.

Evento organizzato in collaborazione con il Comune di Arcore
Numero presenti limitato da norme su pandemia – obbligo Green Pass 
prenotazione con mail a meltingpotarcore3@gmail.com

I proponenti:
Associazione Colli Briantei,
Alternativa Verde Desio,
Legambiente circolo Gaia Usmate e Velate,
Legambiente circolo Laura Conti Seveso,
Legambiente Seregno aps,
Casa della Sinistra Seregno,
Seveso Futura,
Coordinamento No Pedemontana,
Comitato Ambiente Bovisio Masciago,
Sinistra e Ambiente Meda,
Impulsi Sostenibilità e Solidarietà Meda,
ImmaginArcore,
Un Parco per Bernareggio,
Gruppo Acquisti Solidali GAS Vitale Arcore,
Passione Civica per Cesano Maderno,
Lista Civica Altra Bovisio Masciago.

mercoledì 13 ottobre 2021

LA PEDEMONTANA NON HA NULLA DI "GREEN". GLI AMBIENTALISTI SCRIVONO A CINGOLANI


I gruppi, le associazioni ambientaliste e le liste civiche organizzatrici dell’iniziativa #FermiamoPedemontana del maggio 2021 hanno scritto al Ministro Cingolani e per conoscenza al Presidente del Consiglio Draghi e al Ministro delle Infrastrutture Giovannini, chiedendo un incontro ed evidenziando le motivazioni di contrarietà al completamento dell’autostrada Pedemontana Lombarda.
Il Ministero, cosiddetto della Transizione Ecologica, retto da Roberto Cingolani, ha purtroppo assunto recentemente un ruolo di rilievo nel consentire un passo in avanti nel finanziamento dell’infrastruttura.
A sorprendere sono state le inusuali motivazioni di sostegno all’autostrada, utilizzate dal Ministero e da una pluralità di soggetti istituzionali e non. Un'opera non connotata da elementi innovativi e incompatibile con l’ambiente è stata trasformata in intervento meritorio di appartenere alla transizione ecologica. 
Un ribaltamento della realtà.
Le associazioni, i gruppi ambientalisti e liste civiche della Brianza da anni impegnati sul territorio per rendere possibile una migliore qualità della vita contrastano la realizzazione di un’autostrada su questo territorio.
Con sforzo e serietà, questi soggetti hanno anche analizzato la documentazione tecnica, cercando di valutare i pro e i contro della Pedemontana Lombarda.
Di questa autostrada, le tratte A e B1, le tangenziali di Como e Varese finora realizzate e già in esercizio, con l’esborso di 1,2 Mld di denaro pubblico, hanno percorrenze lontane da quelle preventivate (22.000 veicoli giorno invece dei 60.000 ipotizzati). Il bilancio è poi disastroso per l’ambiente con lo sventramento del Bosco della Moronera a Lomazzo, il dimezzamento di quello della Battù a Lazzate e con terreni agricoli distrutti o frazionati. Delle previste compensazioni ambientali, alcune non sono ancora state realizzate, altre sono state ridotte o snaturate rispetto al progetto originale.
Il completamento delle due successive tratte, la B2 e la C (la D è stata temporaneamente stralciata) insisterebbe su un territorio fortemente urbanizzato, con il rischio che comporta l’attraversamento delle aree ancora contaminate dalla Diossina TCDD del disastro Icmesa del 1976 a Meda, Seveso, Cesano Maderno, Bovisio Masciago e dove v’è un progetto di bonifica insufficiente e al risparmio già approvato. Su entrambe le tratte B2 e C, la Pedemontana occuperebbe e distruggerebbe aree verdi e boscate, anche di pregio all’interno di Parchi e per questo coperte da tutele (PLIS GruBria, Parco Regionale Valle Lambro, PLIS Colli Briantei, PLIS della Molgora e PLIS del Rio Vallone – ora raggruppati nel Pane). 
Un disastro per l’ambiente e gli ecosistemi che nessuno può negare e che non si può ignorare.
L’autostrada non produce poi soluzioni reali ai problemi viabilistici per i quali è stata pensata ormai decenni fa.
Come evidenziato da studi, analisi tecniche e proiezioni, il pedaggiamento di una arteria con un traffico di breve e media percorrenza comporterà il travaso di flussi sul sistema viario locale, esattamente il contrario di quanto viene affermato per giustificare l’avanzamento dell’opera. 
Non vi sarà dunque un alleggerimento del traffico locale bensì un incremento.
E’ stata dunque mera propaganda da parte degli ostinati fautori dell’infrastruttura, definire l'opera come una GreenHighway, sminuendo o negando l’impatto pesantissimo su un territorio che ha un bisogno estremo di preservare le aree verdi e libere assediate da cemento e asfalto.
Il progetto Pedemontana è andato incontro a grandi difficoltà perchè è sempre stato ritenuto non appetibile per i soggetti privati che avrebbero dovuto finanziarne la realizzazione con il Project Financing.
Per concretizzarla s’è dovuto ricorrere in extremis al concorso benevolo del Ministero della Transazione Ecologica che ha spinto, dopo la Brebemi anche per la Pedemontana, per concedere ulteriori risorse pubbliche. Del privato si continua a veder ben poco, considerando che le due autostrade continuano a produrre perdite e non profitti.
Le associazioni, i gruppi e liste civiche non si sono mai rassegnate a limitare il proprio ruolo a quello di una critica che comunque potrebbe risultare positiva se producesse un contenimento dei danni.
Nel corso degli anni siamo stati portatori di proposte alternative alla realizzazione di Pedemontana, indicando un approccio differente su trasportistica e mobilità con azioni e investimenti diversificati.
Non siamo soli in questa azione di critica e contrasto all’autostrada perchè nel tempo l'insofferenza all’antropizzazione e all'urbanizzazione del territorio è cresciuta così come è cresciuta la voglia di ecologia e naturalità nella qualità della vita.
Molte comunità del territorio ci sostengono e anche numerosi rappresentanti di istituzioni e forze politiche disapprovano e manifestano perplessità verso il completamento della Pedemontana.

E’ anacronistico e segno di un’incapacità in una corretta ed equilibrata gestione del territorio continuare imperterriti a proporre e a realizzare infrastrutture autostradali che il territorio lo divorano senza rispetto per la vita umana, animale e vegetale, portando per altro nuovo traffico veicolare senza nemmeno risolvere le criticità della locale rete viabilistica.

Certamente simili scelte si pongono fuori della tanto evocata “transizione ecologica”, obiettivo che tutti, dal Governo, ai Ministeri, alle Regioni, alle Provincie e ai Comuni dovrebbero perseguire con impegno e costanza.

Associazione Colli Briantei, Alternativa Verde Desio,
Legambiente circolo Laura Conti Seveso,
Legambiente Seregno, Legambiente circolo Gaia Usmate e Velate,
Coordinamento No Pedemontana, Comitato Ambiente Bovisio Masciago,
Casa della Sinistra Seregno, Sinistra e Ambiente Meda,
Impulsi Sostenibilità e Solidarietà Meda, Seveso Futura,
Un Parco per Bernareggio,
Passione Civica per Cesano, Gruppo Acquisti Solidali GAS Vitale Arcore,
ImmaginArcore

La lettera inviata al Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, per conoscenza al Presidente del Consiglio Mario Draghi e al Ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini.

sabato 9 ottobre 2021

A MEDA PARTE UNA VARIANTE AL PGT DAI CONTENUTI INDEFINITI

 

E' apparso con data 11-10-2021 sul sito del Comune di Meda l'avviso pubblico di avvio del procedimento della valutazione ambientale strategica (VAS) in merito alla variante agli atti costituenti il Piano di Governo del Territorio (P.G.T.).
Di questa procedura ce ne eravamo accorti e occupati nel recente passato visto che il 14-7-2020 con determinazione n°58 dell'area Infrastrutture e Gestione del Territorio era stato affidato l'incarico  ad un raggruppamento temporaneo di professionisti facenti capo all'arch. Marco Engel e il dott. P.T Massimo Bianchi che dovevano elaborare sia una variante parziale al PGT sia un nuovo regolamento edilizio.
Dopo l'incarico, la Giunta, con la Delibera 74 del 17-6-2020, ha dato formale avvio alla variante.
Engel è lo stesso professionista che ha firmato la variante al PGT  nel 2016, ai tempi dell'amministrazione Caimi. Sinistra e Ambiente, allora presente in Consiglio Comunale, aveva presentato una serie di osservazioni, purtroppo tutte respinte.

Per cercare di comprendere, il 7 gennaio 2021, il gruppo IMPULSI- SOSTENIBILITÀ e SOLIDARIETÀ inoltrava una lettera al Sindaco di Meda, Luca Santambrogio e all'Assessore ai Lavori Pubblici – Programmazione del Territorio, Andrea Bonacina, chiedendo  informazioni sui contenuti di tale Variante al PGT non ricevendo tuttavia alcun riscontro in merito, nemmeno dopo un'ulteriore sollecitazione.
Eppure la richiesta di delucidazioni del gruppo IMPULSI era chiara (vedi sotto) e sicuramente degna di una risposta.

All'oggi, ci ritroviamo con l'avviso di avvio di procedimento di VAS e con un incontro che dovrà essere fissato per trattare i contenuti della stessa.  Nonostante  l'abbondante periodo temporale trascorso, non vi sono state però dichiarazioni da parte degli amministratori utili a far comprendere le indicazioni e gli indirizzi politici che saranno alla base della variante e su quali precisi  capitoli del PGT vigente andrà ad operare.

Decisamente la trasparenza e la volontà di informare adeguatamente non è nelle corde di questa amministrazione.

Cercheremo di seguire questo iter nei prossimi passaggi.


lunedì 26 luglio 2021

BOSCO DELLE QUERCE: RACCOGLIERE LE MACERIE PER RIPARTIRE

 

Con la nomina del nuovo Commissario prefettizio a Seveso si chiude l'era Allievi.
E' necessario adesso ripartire raccogliendo le macerie generate dalle pessime scelte dell'ormai ex sindaco. Scelte che hanno inciso negativamente anche sulla conduzione del Parco Naturale Regionale del Bosco delle Querce di Seveso e Meda.
Dopo più di 15 anni di buona gestione locale del Parco e delle vasche che contengono materiale contaminato da TCDD (compreso il deposito di Cesano Maderno) attraverso l'ufficio ecologia e ambiente del Comune di Seveso, il primo risultato ottenuto dall’uscente amministrazione è stato il ritorno della cura e della manutenzione delle vasche di Seveso, Meda e del deposito di Cesano Maderno a Regione Lombardia, tramite l'Ente Regionale per i Servizi all'Agricoltura e alle Foreste (ERSAF). Questo passo indietro allontana nuovamente il controllo e la gestione esercitata dalla struttura locale.

Allievi e i suoi sodali possono quindi gioire. Hanno raggiunto l'obiettivo che si prefiggevano. Delegare ad altri una responsabilità che le precedenti amministrazioni avevano valutato opportuno riportare e mantenere a Seveso, gestendo il Bosco e le sue vasche tramite la competente struttura comunale.
Le dimissioni hanno, per ora, scongiurato un altro obiettivo dell’ex Sindaco di Seveso: quello di trasferire la gestione del Bosco delle Querce, compresi i finanziamenti regionali, al Parco delle Groane.
Per fortuna la Legge Regionale n. 16/2007, che affida la gestione stessa del Parco al Comune di Seveso in convenzione con il Comune di Meda, non è stata ancora modificata.

E da qui è necessario ripartire.

In questo momento, la gestione del Bosco è tornata a Regione Lombardia che ha incaricato ERSAF della gestione delle vasche. Riteniamo che questa soluzione debba essere transitoria. Che fare?
La cosa più semplice sembrerebbe ritornare a una organizzazione voluta dalle precedenti amministrazioni. Era un modello che funzionava, è stata una scelta opportuna distruggerlo? E’ stata una buona scelta lasciare vacante la direzione del Bosco delle Querce, chiudere il Centro visite di via Ada Negri, azzerare quasi definitivamente l’educazione ambientale che ha forgiato più di una generazione a Seveso e Meda?

Tutto questo non c’è più. Come ricostruire ora su queste macerie?

Le associazioni e i gruppi che hanno organizzato il 10 luglio al Bosco delle Querce hanno cominciato a discutere e ragionare su questo tema. Il terzo settore, nelle sue molteplici espressioni, continua a esserci dove l’istituzione ha tentennato. Ma il terzo settore non basta in questa che è, anche e soprattutto, una partita delle istituzioni alle quali chiediamo di collaborare e promuovere un concreto processo di valorizzazione del Parco e della sua Storia coinvolgendo i gruppi e le associazioni del territorio interessate e che vedono il Bosco delle Querce come opportunità. Di crescita. Civile. Ambientale. Sociale.

Qui è chiamato in causa il Comune di Seveso ma anche il Comune di Meda non deve più defilarsi.
Il Comune di Meda in tutti questi anni, e soprattutto nell'ultimo periodo, è stato un silente attore passivo. Perché - a Meda in troppi fanno finta di dimenticarsene - il Parco naturale Regionale si chiama “Bosco delle Querce di Seveso e Meda”. E l'Icmesa era, appunto, a Meda

I due comuni, insieme, sono chiamati a fare propria e rilanciare a Regione Lombardia la proposta di Ampliamento del Bosco delle Querce, includendo le aree di via della Roggia e quelle di via Redipuglia, così come proposto in una petizione ancora aperta da alcuni gruppi locali e così come deciso con l’unanimità dei voti in una mozione in Consiglio Comunale. La specificità del Bosco delle Querce, con la sua Storia, e con il mantenimento del simbolo che rappresenta, può essere anche il punto di partenza per pensare a un Parco Regionale che incorpori ciò che resta – purtroppo – delle aree verdi in un lembo di Brianza che è stato massacrato dal cemento e dall’urbanizzazione caotica. Anche questo è un percorso che può partire da un rinato Bosco delle Querce, fulcro di possibili ampliamenti e accorpamenti e la cui proposta deve nascere e crescere sul territorio, senza processi verticistici e con risorse aggiuntive da sommare a quelle che Regione Lombardia stanzia per il Bosco delle Querce. 
Di tutto questo pensiamo possano e debbano tenere conto tutti e tutte coloro che ambiscono a governare in futuro la citta di Seveso a partire dal prossimo appuntamento elettorale.

Seveso/Meda 22-7-021

Legambiente Seveso, Seveso Futura

Sinistra e Ambiente Meda, Impulsi - Sostenibilità e Solidarietà Meda

 

mercoledì 7 luglio 2021

10 LUGLIO 2021, A SEVESO PER RICORDARE E CHIEDERE L'AMPLIAMENTO DEL BOSCO DELLE QUERCE


Il 10 luglio 2021, in occasione del 45° anniversario del disastro diossina dell'Icmesa, i gruppi locali di Legambiente Seveso, Seveso Futura, Sinistra e Ambiente e Impulsi - Sostenibilità e Solidarietà hanno organizzato una iniziativa che si terrà in via Redipuglia a Seveso, all'ingresso del Bosco delle Querce di Seveso e Meda.
Dalle ore 10.00, ai banchetti dei gruppi promotori, sarà possibile siglare una petizione che chiede all'amministrazione sevesina (e anche a quella di Meda) di ampliare il Parco Naturale Regionale del Bosco delle Querce, su due aree, una ad est e l'altra ad ovest degli attuali confini.
Per le ore 15.00 è prevista la visita guidata nel Bosco delle Querce lungo il percorso del Ponte della Memoria.
In questi giorni, ha rassegnato le dimissioni il sindaco di Seveso Allievi, proprio dopo aver inanellato una serie di incondivisibili azioni sulla gestione del Bosco delle Querce cominciate con lo smantellamento dell'ufficio Ecologia, con il ruolo di Direttore del Parco lasciato vacante e proseguite con la richiesta di trasferire il controllo sulle vasche della diossina a Regione Lombardia e la volontà di passare la gestione operativo dell'intero Bosco al parco Regionale Groane. Vi sarà dunque un momento di confronto a partire dalle ore 16.00, sul futuro possibile di quest'area verde, indissolubilmente legata con la Storia e la Memoria della tragedia diossina del 1976.
Infine dalle 18.00,  un momento musicale con il gruppi BANDAKADABRA curato da Musicamorfosi,.

Il volantino che argomenta perchè serve ampliare il Bosco delle Querce.


AMPLIARE IL BOSCO DELLE QUERCE PER UN FUTURO MIGLIORE

Il degrado dell’ambiente e i fattori climalteranti obbligano ad interventi tempestivi per salvare il pianeta.
Si sono firmati accordi internazionali con l’impegno alla riduzione delle emissioni di CO2, alla rinuncia al carbone, al superamento dei combustibili fossili, all’incremento delle fonti rinnovabili.
Concretizzare con leggi e azioni questi propositi trova però ostacoli e ostruzionismi provenienti da settori del mondo economico, industriale, politico e così i tempi si dilazionano e si ha la sensazione che si tratti di cose distanti da noi e procrastinabili.
In Brianza c'è molta ricchezza ma il livello di qualità della vita è basso per l'eccessiva urbanizzazione, il traffico caotico e la mortifera qualità dell’aria. In questa porzione di mondo l’inquinamento è dunque di casa.
Esattamente 45 anni fa, il 10 luglio del 1976, dall’ICMESA di Meda, fabbrica del gruppo Givaudan/la Roche la fuoriuscita di una nube contenente sostanze tossiche ha sparso la diossina TCDD sul territorio di Seveso e Meda e di altri Comuni limitrofi, minando la salute di migliaia di persone e contaminando irreparabilmente prati, orti, cortili. Sempre nel nostro territorio, sulla superstrada Milano-Meda, nel tratto sevesino si stima passino circa 80mila autoveicoli al giorno. In circa 1,5 km, con questi transiti quotidiani “ci regaliamo” 36 tonnellate di CO2 e servirebbero spazi verdi alberati per compensare queste continue emissioni. CO2, di biossido di azoto e di polveri sottili sono causa di oltre 80.000 morti premature ogni anno in Italia (stime del rapporto del 23-11-2020 curato dall’ Agenzia Europea dell’Ambiente). In questa Brianza pesantemente urbanizzata abbiamo bisogno di più aree verdi e di tutelare gli spazi liberi rimasti, rinaturalizzandoli, per migliorare la qualità della vita.

Per questo, chiediamo che le amministrazioni comunali di Seveso e Meda si attivino presso Regione Lombardia per ampliare il Parco Naturale Regionale del Bosco delle Querce di Seveso e Meda, un bosco creato dopo aver bonificato l’area A, quella a più alta contaminazione da diossina TCDD dell’Icmesa.

È un ampliamento possibile sull’area che si estende tra le vie della Roggia/via Vignazzola/via dei Vignee/via del Tramonto rimasta ancora libera dal cemento e in quella di via Redipuglia/via Masciadri. Queste superfici erano già state identificate come naturale completamento del Bosco delle Querce in uno studio/proposta di Regione Lombardia del 1993 curato dal dott. Mario di Fidio.
Un ampliamento che rafforzerebbe la memoria e il valore simbolico del Bosco delle Querce, un bosco che deve necessariamente continuare a tramandare l’insegnamento di quel tragico 10 luglio 1976.
L’area di via della Roggia risulta interessata dalle opere di viabilità di accesso e da una vasca di laminazione a servizio della progettata (e per ora priva di copertura economica) Autostrada Pedemontana Lombarda.
Noi però pensiamo che un futuro differente sia necessario per questo luogo, anche in considerazione del rischio che si correrebbe con gli scavi e la movimentazione del terreno che lì risulta ancora contaminato dalla diossina TCDD nello strato superficiale del suolo e in quello intermedio.

FIRMA ANCHE TU LA RICHIESTA D’ESPANSIONE 
DEL PARCO NATURALE REGIONALE DEL BOSCO DELLE QUERCE

Legambiente Seveso, 
Seveso Futura, 
Sinistra e Ambiente Meda, 
Impulsi - Sostenibilità e Solidarietà Meda

sabato 15 maggio 2021

IL 23-05-021 I GRUPPI AMBIENTALISTI SI MOBILITANO CONTRO IL COMPLETAMENTO DELLA PEDEMONTANA


I gruppi e le associazioni ambientaliste, dopo il videoconfronto con i politici locali di sabato 8-5-021 sulla Pedemontana, promuovono un'altra iniziativa per comunicare la propria contrarietà al completamento dell'autostrada.

Si tratta di una serie di presidi che si terranno in più località lungo il progettato tracciato delle tratte B2, C e inizio D dell'infrastruttura. Qui puoi cliccare e vedere la mappa e aprire le descrizioni sui presidi.
L'evento sarà adeguatamente diffuso con diretta su FB e ad ogni presidio, i gruppi locali evidenzieranno le pesanti criticità di questa inutile, dispendiosa e impattante autostrada.

Per Meda e Seveso, Sinistra e Ambiente, Impulsi Sostenibilità e Solidarietà, Legambiente circolo Laura Conti di Seveso e Seveso Futura organizzeranno e saranno presenti al presidio nell'area libera di via della Roggia, via dei Vignee, via Senofonte - potenziale zona di ampliamento del Bosco delle Querce.
Questo spazio verrebbe totalmente compromesso dalle opere di viabilità complementare, dalla vasca di laminazione e, in fase realizzativa, dal cantiere.
Da non dimenticare: lì come altrove, il suolo è ancora contaminato dalla Diossina TCDD del disastro Icmesa del 1976. Su quest'area produrremo presto una scheda informativa correlata all'iniziativa del 23-05-021.


PEDEMONTANA: FERMIAMOLA.

Rieccoci con Pedemontana, un’autostrada che si aggiunge a strade già presenti e che poi porterà a chiedere altre strade.
In Brianza c'è molta ricchezza, ma un basso livello di qualità della vita, a causa dell'eccessiva urbanizzazione, del traffico caotico e della mortifera qualità dell’aria.
E' un modello di sviluppo da cambiare perché la Brianza non può e non deve essere un deserto di asfalto e cemento.
Sul tracciato dell’autostrada da completare, le criticità si sommano e le soluzioni non sono all’altezza.
Si pensa di affrontare il problema della Diossina TCDD, prodotta dal disastro dell'ICMESA e presente sulla tratta B2 (da Meda a Bovisio Masciago) con un Progetto Operativo di Bonifica “al risparmio”, insufficiente e comunque rischioso a causa della movimentazione di terreno contaminato.
Occupazione e devastazione di aree libere verdi e boscate di pregio interesseranno la tratta C (da Cesano Maderno a Vimercate) che nella prima parte attraversa pure un territorio particolarmente antropizzato. Lo stesso avverrà per la D (da Vimercate a Dalmine).
Non va dimenticato, per le tratte A e B1 già in esercizio, il bilancio economico insostenibile, con percorrenze ben lontane da quelle inizialmente previste e un resoconto ambientale disastroso con lo
sventramento del Bosco della Moronera a Lomazzo, il dimezzamento di quello della Battù a Lazzate e coi terreni agricoli distrutti. A questo va aggiunto il mancato completamento di tutte le compensazioni ambientali previste, alcune delle quali sono state ridotte o snaturate rispetto al progetto originale.
Dinanzi a tale rovinoso scenario, serve fermarsi, serve rinunciare al completamento dell’infrastruttura.
L'idea di Pedemontana è vecchia di 40 anni ed è da sempre sostenuta dagli interessi economici forti, rappresentati non solo dalle imprese legate alle costruzioni, ma anche da quelle che traggono profitto dalla costante urbanizzazione conseguente ad ogni nuova strada.
Pedemontana è ferma da tempo per mancanza di finanziamenti dagli investitori privati.
Regione Lombardia continua però a volerne ostinatamente il completamento, cercando, di attirare capitale privato con ambigue operazioni di supporto a mezzo di risorse pubbliche e sperando di attingere alla montagna di soldi in gioco anche per le infrastrutture.
In Brianza queste risorse economiche sarebbero molto più utili per realizzare infrastrutture non stradali, quali tramvie e metropolitane, per rafforzare la rete ferroviaria e la ciclabilità e per la scuola, per il welfare, per il sistema sanitario territoriale e la prevenzione.
Il dopo Covid sarà – ce lo auguriamo e operiamo per questo fine - un mondo diverso da quello di prima, anche in termini di mobilità e viabilità, si progetta il futuro guardando avanti e non indietro.
Pedemontana devasterebbe ulteriormente il territorio e aggiungerebbe problemi a problemi per l'ulteriore antropizzazione che essa induce. Non rappresenta la soluzione più adeguata ai bisogni di mobilità della Brianza, diversi secondo le aree.
Servono interventi differenti da quelli offerti da un'autostrada a pagamento, meno frequentata di quanto previsto anni fa e che congestionerà ulteriormente il traffico locale invece di alleggerirlo.
Chi si ostina a volere il completamento di questa impattante autostrada che ha un bilancio economico e ambientale disastroso, ci inganna perpetuando un modello di sviluppo sconsiderato e insostenibile e certo non vuole una vera transizione ecologica.

Si informa della possibilità di sottoscrivere la petizione “Fermiamo Pedemontana” su change.org e la petizione europea n. 0321/2020 ''No alla costruzione dell'A.P.L.''
 

Associazioni e gruppi ambientalisti per una mobilità sostenibile 
invitano i cittadini ai presidi
DOMENICA 23 MAGGIO 2021 DALLE ORE 9.00/10.00 
lungo il progettato tracciato autostradale:


1. SEVESO all’area verde prossima al Bosco delle Querce 
di via della Roggia, via dei Vignee, via Senofonte
2. BOVISIO MASCIAGO in via Cantù angolo corso Milano
3. DESIO presso parcheggio di via Michelini
in zona futuro svincolo di Pedemontana
4. BIASSONO 1 al sentiero delle Valli, 
svincolo tra futura autostrada e nuova SP6
5. BIASSONO 2 via Parco angolo via Madonna delle Nevi 
ad ovest del Lambro e della ferrovia MI/LC
6. ARCORE in Piazza Durini
7. VELASCA fraz. di Vimercate in Piazza Giordano Bruno
8. CARNATE in Via Gargantini sul sentiero di Passirano – Carnate
9. VIMERCATE/SULBIATE in Via Cascina Ca 
ingresso da via San Nazzaro di Vimercate

Ai presidi, gestiti dai gruppi locali, verranno illustrate 
le pesanti criticità indotte dall’autostrada

Promuovono:

Ass. Colli Briantei, Alternativa Verde Desio, Casa della Sinistra Seregno, 
Comitato Parco Groane Brughiera, Coordinamento No Pedemontana, 
Comitato Ambiente Bovisio Masciago, Legambiente Biassono,
Legambiente circolo Gaia Usmate e Velate, Legambiente Seregno, 
Legambiente circolo Laura Conti di Seveso, Legambiente Desio, 
Lista per Biassono, Lista Altra Bovisio, Lista Passione Civica Cesano M,
Sinistra e Ambiente Meda, Impulsi Sostenibilità e Solidarietà Meda, 
Gruppo Valle Nava Casatenovo, ImmaginArcore, Meltingpot Arcore, 
Monza per un Buon Clima, 
Fridays For Future Brianza, Fridays For Future Vimercate, Fridays For Future Bellusco
Seveso Futura, Sinistra per Desio, Un Parco per Bernareggio
 

domenica 14 marzo 2021

MEDA: UN’ AMMINISTRAZIONE SILENTE SULLA VARIANTE AL PGT E SU MOLTI ASPETTI CHE RIGUARDANO L’AMBIENTE

 

Il 7 gennaio scorso Impulsi-Sostenibilità e Solidarietà- ha scritto una lettera al Sindaco di Meda, Luca Santambrogio e all'Assessore ai Lavori Pubblici – Programmazione del Territorio, Andrea Bonacina, chiedendo  delucidazioni sulla variante al PGT vigente deliberata dalla Giunta Comunale (cfr. nr 74 del 17 giugno 2020) e per un aggiornamento sulla nostra proposta di adesione al PLIS GRUBRIA con il conferimento delle aree agricole di Meda Sud

Nessuna risposta è pervenuta, neppure dopo un’ulteriore sollecitazione.

Mentre c’è evidenza che una parte della variante al PGT vigente riguarderà l’adeguamento alla L.R n 18 del 26/11/2019 (peraltro recentemente rimandata all’esame della massima Corte per una valutazione di costituzionalità) e la stesura del nuovo Regolamento Edilizio, non risulta al momento definito e noto cosa comporti nel dettaglio la parte richiamata in delibera relativa alle "zone ricadenti all’interno della perimetrazione del Parco Regionale Groane".
Ci risulta solo un flebile e sommario pronunciamento del dirigente dell’Ufficio Infrastrutture e Territorio che in sede di Commissione Territorio e Ambiente del 24-02-2021, su richiesta di delucidazioni da parte del Consigliere Paolo Tagliabue, ha esplicitato una necessità dell’amministrazione di rivedere le specifiche del piano delle Regole sulle destinazioni d’uso per rafforzare la tutela del Parco.
Un pronunciamento che non è comunque venuto dal livello politico-amministrativo che in merito continua ad essere silente.

C’è però un aspetto che servirebbe chiarire definitivamente se sia o meno compreso nella variante al PGT.
Agli inizi di dicembre del 2020 abbiamo appreso, a seguito della richiesta di chiarimenti d'Impulsi e di Sinistra e Ambiente riguardo l'inesattezza dei confini del Parco Regionale delle Groane nel comune di Meda, non solo come l'Ente Parco intenda procedere nel corso del 2021 alla loro correzione mediante la variante al Piano Territoriale di Coordinamento ma pure che, nella primavera 2017, l’Ufficio Tecnico del Parco con l’allora Assessorato alle Attività Produttive e Ambiente del Comune di Meda, guidato da Claudio Salimbeni, aveva predisposto una proposta di ridefinizione del perimetro del parco che levava l’area urbanizzata di Via Santa Maria ed inseriva ulteriori aree verdi. La modifica non venne concretizzata stante la prossimità della scadenza del mandato amministrativo (maggio 2017).
Uno stralcio con riduzione della superficie per quanto antropizzata, sarebbe grave e preoccupante, priverebbe il parco di un’area filtro con il rischio che venga sottoposta a pressioni insediative per un residenziale di qualità data la prossimità con il polmone verde che in questo caso diverrebbe un benessere esclusivo per pochi.
Sarebbe sicuramente positivo un rafforzamento delle norme e delle regole per una maggiore salvaguardia e conservazione delle aree inserite nel Parco e ad esso prossime così come positiva sarebbe l’inclusione di nuove superfici nel perimetro del Parco Regionale. Assolutamente da evitare che alcune zone del territorio medese, attualmente comprese, ne vengano escluse.

Serve attenzione vera per gli spazi liberi e naturali e per il verde comunale a proposito del quale non v’è notizia del Regolamento del verde Urbano.
Servono atti per rinforzare le tutele sia per tutte le aree interne e limitrofe della Brughiera sia per ciò che resta dei campi quali l’area libera di Meda Sud da conferire nel PLIS GRUBRIA così come suggerito da Impulsi nel corso dell’incontro tenutosi con l’amministrazione nel lontano 29-4-2019. In quell’incontro ci pareva di aver colto nelle parole del sindaco e degli assessori presenti (Bonacina e Mariani) la volontà di accogliere l’invito di Impulsi per l'inserimento con l’impegno per avviarne l'iter. Purtroppo ancora oggi nessun atto s’è concretizzato.
E’ necessario che l’amministrazione chiarisca le sue intenzioni  e quelli che sono gli obiettivi della Variante al PGT vigente. 
Con essa c’è anche l’occasione per procedere con l’inclusione dello spazio libero a Meda Sud nel PLIS Grubria. Sarebbe un’azione tangibile, utile a valorizzarlo e a proteggerlo da minacce di urbanizzazione ed usi impropri, rendendolo effettivamente uno luogo collettivo per la cittadinanza.
Questa amministrazione dimostri di essere all'altezza del ruolo che la strategia dell'Unione Europea riserva agli enti locali. Un ruolo di soggetto fondamentale per la creazione di un futuro sostenibile, che sarà più prossimo nel momento in cui, anche attraverso la formazione e l'educazione ambientale, si possa comprendere il valore aggiunto allo sviluppo del territorio, al pari delle attività produttive e di servizio compatibili, apportato dalle aree tutelate.

martedì 2 febbraio 2021

POLO COMMERCIALE SULL' EX MEDASPAN: L'AMMINISTRAZIONE MEDESE NON VUOLE COMPLICAZIONI E RESPINGE LE OSSERVAZIONI DI SINISTRA e AMBIENTE E DI IMPULSI


Una buona Amministrazione Comunale, per garantire l'interesse collettivo, dovrebbe attivarsi affinchè siano noti e conosciuti gli impatti che una nuova e grossa struttura comporta per il territorio cittadino onde poterne poi valutarne la sua reale utilità.
L'amministrazione di Meda rinuncia e si sottrae invece alla necessità di chiedere una Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) su di un Piano attuativo che vuole insediare un complesso commerciale in un comparto dalle elevate criticità.
Per il Comune di Meda non serve alcun studio di valutazione preliminare che mostri gli effetti indotti da una simile struttura sui volumi di traffico (attuali e futuri) correlati con il superamento della linea ferroviaria FNM, la chiusura del passaggio a livello di via Seveso e con uno sguardo anche alle ricadute economiche sul tessuto dei negozi di prossimità.
La considerazione per la vivibilità della nostra città e per le nostre esistenze quotidiane dovrebbe però essere motivo per farla ritenere indispensabile. 
Cosa succederà in quell'area quando, con capitale privato, si insedierà un polo commerciale, struttura che, come quelle simili, genera traffico veicolare con una forte incidenza sul territorio e sull'ambiente ?
Basteranno la nuova rotatoria posta a qualche decina di metri da un incrocio e successivo passaggio a livello delle FNM e una bretellina (vincolata alle autorizzazioni da parte di FS) verso via Busnelli per risolvere i problemi di traffico ? Queste opere, seppure a carico della società MAK srl, prevedono espropri di terreni pubblici e privati, l’eliminazione di pezzi di giardini, la penalizzazioni degli accessi alle abitazioni e la loro effettiva efficacia, senza una Valutazione di Impatto Ambientale globale, non sarà soggetta a verifica.
Al momento non c'è neppure la certezza  totale che con i capitali pubblici di Regione Lombardia venga attuato il superamento della linea ferroviaria FNM con un sottopasso in via Seveso/Cadorna così come prevede la soluzione (con molte criticità)  approvata dall'amministrazione di Santambrogio.
Sottopasso che, una volta insediato il polo commerciale e secondo le intenzioni delle amministrazioni succedutesi, apparirebbe ineluttabile e risolutore, con buona pace dei sostenitori del sovrappasso che evitano di esprimersi sulle decisioni prese in ambito AT1, aggrappati alla realizzazione della bretellina (parte della viabilità dell'AT1), quale strada utile all'ipotesi  sovrappasso da loro perorata..
Per il Comune di Meda, capire e vagliare prima è dunque inutile! 
Così , con la Delibera di Giunta n° 10 del 20-01-2021, l'amministrazione medese ha approvato il piano attuativo della MAK srl per un polo commerciale sull'area ex- Medaspan.
Nello stesso atto, la giunta ha avallato anche le controdeduzioni che respingono le osservazioni inoltrate insieme da Sinistra e Ambiente e da Impulsi-Sostenibilità e Solidarità (unici gruppi ad averlo fatto, oltre ai proprietari di un'area limitrofa).
L'esecutivo  di Santambrogio ha scelto dunque la strada di una accettazione superficiale,  privilegiando l'aspetto economico dell'operazione a discapito di un interesse pubblico che per logica necessitava e necessita di approfondimento preventivo su un intervento che condizionerà pesantemente il futuro dell'area e dell'economia cittadina.
E' stato sottostimato l'impatto che combina aspetti sociali, economici e ambientali, preferendo porre l'enfasi su come la trasformazione dell'area possa rappresentare il futuro biglietto da visita per Meda.
L'interesse e il benessere pubblico esigerebbero la capacità di affrontare problemi complessi con strumenti adeguati di analisi e partecipazione, giungendo a soluzioni coraggiose e virtuose a beneficio di tutta la comunità . La crisi finanziaria prima, quella climatica e pandemica oggi dovrebbero indurre maggiori attenzioni allo sviluppo sostenibile a partire dai luoghi che abitiamo e frequentiamo.
 
LE CONTRODEDUZIONI ALLE NOSTRE OSSERVAZIONI
La lettura delle controdeduzioni evidenzia come l'amministrazione medese agisca al fine di velocizzare e rendere semplice l'iter per edificare sull'area, non volendo prendere in considerazione ne le criticità del comparto ne quelle che genererà la realizzazione del polo commerciale.
E' stata infatti respinta la nostra richiesta di una Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) adducendo la motivazione che una VIA, in quel caso di competenza regionale, per la struttura originariamente prevista nel Piano Attuativo della Pabel avente una superficie di vendita più grande dell'attuale (9990 mq), era stata precedentemente esclusa dagli uffici regionali
Regione Lombardia aveva però definito la necessità di un Accordo di Programma con FS, FNM, società proponente, Comune di Meda e la stessa Regione, soggetti interessati o con servizi nel comparto. Il tavolo dell' Accordo di Programma non ha mai chiuso formalmente i lavori e così ora si ricorre a queste improprie motivazioni per non assoggettare a VIA il secondo piano attuativo, quello della MAK che "spalma" i 7500 mq di superficie di vendita.
Una procedura di VIA, di scala gerarchica minore, che l'Amministrazione Comunale (e non Regione Lombardia) avrebbe comunque potuto avviare.
Singolare poi che nella controdeduzione si giudichi la riduzione di 2500 mq di SV e la viabilità accessoria elementi sufficienti a garantire un minore impatto rispetto al precedente soluzione, accontentandosi di ciò e escludendo di conseguenza "sulla parola" la necessità di una VIA, senza avere l'ombra di uno studio sull'impatto viabilistico nel comparto.
Scoraggiante la controdeduzione sulla bretellina (rientrante appieno nella fascia di rispetto ferroviaria): "Non sono state rilevate osservazioni da parte di FS" durante la precedente fase di Valutazione Ambientale Strategica. Questo già lo sapevamo, ma quel che abbiamo osservato era la mancanza di un dato di certezza rispetto alle autorizzazioni e qui l'amministrazione rimanda a tempi futuri, "prima della realizzazione saranno acquisite ai sensi di legge tutte le autorizzazioni necessarie", dando per scontato che esse siano positive.
La nostra terza osservazione sulla necessità di approfondimenti chimico-analitici sul livello di  concentrazione di sostanze collegate alla storia produttiva e all'allocazione dell'area in zona classificata R dopo il disastro della vicina ICMESA (supportati anche da un parere ARPA in merito), è considerata "superflua" perchè comunque analisi preliminari (poche e non per tutti i composti chimici e nemmeno validate da ARPA) "furono eseguite su iniziativa della Pabel" e l'amministrazione ritiene "illegittimo" prescriverne ulteriori. Questo senza nemmeno prendere in considerazione l'espressione di ARPA del 2015, da noi allegata all'osservazione. 
ARPA che andrebbe perlomeno coinvolta per monitorare e certificare le analisi chimiche per il Piano Scavi, proprio così come esplicitato nelle sue comunicazioni.
 
Sinistra e Ambiente e Impulsi-Sostenibilità e Solidarietà
 
Le prime 2 osservazioni di Sinistra e Ambiente e di Impulsi - Sostenibilità e Solidarietà con relative controdeduzioni

La terza osservazione con controdeduzione.

Sulla stampa, imperversa solo lo scontro su sovrappasso/sottopasso ed è finito in secondo piano la criticità più pesante, quella del Polo Commerciale. La riprende in un articolo Il Giornale di Seregno del 16-02-021, anche se va sottolineato che solo Sinistra e Ambiente ed Impulsi hanno chiesto, con osservazioni, una Valutazione di Impatto Ambientale.
Una VIA che l'amministrazione di Santambrogio non ha voluto avviare anche se ne aveva facoltà.


 

giovedì 10 dicembre 2020

POLO COMMERCIALE SULL'EX MEDASPAN: IMPULSI E SINISTRA E AMBIENTE PRESENTANO OSSERVAZIONI

E' sempre sotto l'attenzione dei gruppi medesi di SINISTRA E AMBIENTE e di IMPULSI -SOSTENIBILITÀ e SOLIDARIETÀ l'ambito di trasformazione AT1 (ex Medaspan).
Dopo aver attentamente analizzato la documentazione relativa al Piano attuativo 2020 sull'ambito di trasformazione AT1 dell'ex Medaspan adottato con delibera di giunta n° 137 il 9-11-020, i due gruppi hanno prima espresso le perplessità e contrarietà al piano attuativo e ora hanno presentato Osservazioni allo stesso.

Le Osservazioni dovranno essere accolte o respinte prima della fase di approvazione del Piano Attuativo.

L'osservazione principale argomenta e chiede che l'amministrazione avvii una Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) sull'insediamento di un polo commerciale nell'area ex Medaspan, anche ai sensi di quanto definito nell'Allegato B, punto 7 lettera b6 della LR 5/2010
Il furbo spacchettamento su più edifici non risolve l'impatto COMPLESSIVO di queste strutture sul traffico veicolare e sull'inquinamento atmosferico aggiuntivo oltrechè sull'impatto economico che ne deriverà per i negozi di vicinato.
Anche le criticità viabilistiche dell'area, con l'annosa vicenda del superamento della linea FNM, devono entrare a pieno titolo in una VIA.

La seconda osservazione riguarda la bretella da via Cadorna a via Busnelli voluta dall'amministrazione comunale nel 2017.
Per essere realizzata, da una prima lettura delle normative nazionali in essere, richiede con ogni probabilità l'autorizzazione di FS (secondo il DPR 753 del 11 luglio 1980 art. 58) poichè ricade per buona parte dentro la fascia di rispetto della linea ferroviaria Milano-Como-Chiasso.
Si chiede prioritariamente di definire l'iter autorizzativo.

Infine la terza osservazione, in cui si chiede che l'amministrazione comunale esiga l'elaborazione di un Piano di gestione e di utilizzo delle terre di scavo, un PIANO SCAVI con analisi chimiche dettagliate di caratterizzazione  per glo elementi e i composti che già nel 2015 Arpa suggeriva durante la fase di VAS.
Una VAS con uno studio ambientale che fu, a nostro avviso, decisamente insufficiente, con poche analisi chimiche, effettuate senza un protocollo e una modalità CONCORDATA con ARPA e pertanto non validabili da ARPA.
Per questo è necessario un Piano Scavi con analisi chimiche di caratterizzazione che vedano il coinvolgimento della stessa ARPA nel contradditorio e nella validazione.
Questo affinchè si tenga conto che l'area ex Medaspan è nel perimetro di quella che venne definita come "zona R o di rispetto" per il livello di contaminazione da diossina Tcdd fuoriuscita dall'Icmesa nel 1976, nonchè della pregressa attività della fabbrica Medaspan che produceva pannelli in compensato e truciolato con l'uso di formaldeide e solventi.
 
Sotto le osservazioni inoltrate congiuntamente da Sinistra e Ambiente e da Impulsi-Sostenibilità e Solidarietà.